INSIEME ATTORNO AD UNA TAVOLA SORGENTE DI ISPIRAZIONE
CONDIVIDIAMO IL
VISSUTO E GUARDIAMO AL FUTURO
Con questo invito cominciamo il nostro incontro coscienti che anche Gesù è lì con noi, attorno alla tavola mentre incoraggia le donne con la sua Parola; vi è
pure Emilie, nostra compagna che,con la sua espressione chiara ed essenziale, ci dice:
“Se rimanete in questa
felice unione a Dio, troverete in Lui la luce, la forza, la
consolazione e infallibilmente riuscirete
nelle vostre opere(Miss.II-5)
Anche Dolores Alexandre ci ha offerto le sue chiarificazioni incoraggiandoci ad essere “apprendiste della mistica”.
Con tutti questi aiuti abbiamo cominciato a rileggere gli ultimi cinque anni in chiave di animazione.
Nella facilità del dialogo abbiamo condiviso le esperienze e le domande e ci siamo così aiutate scambievolmente a raccogliere ciò che abbiamo imparato, ciò che abbiamo fatto, ma anche i bisogni e le preoccupazioni.
Ogni tema che sorgeva dal dialogo e dalle inquietudini ci riconduceva al contenuto centrale del 42°Capitolo Generale
perché, poco a poco, ci rendiamo conto che la chiave di “essere discepoli alla pari” impregnava tutta la vita. Sia che si trattasse di stile di vita, o di organizzazione, o di
interiorità … , il fatto di sentirci in sintonia e impegnate con la comunità alternativa di
Gesù, cambiava i nostri punti di riferimento, i nostri schemi di formazione: per questo la sfida da vivere è un nuovo modo di incarnare la sequela di Gesù il che ci obbliga ad
entrare in
un nuovo modo di guardare, di pensare, di agire…
E’ stata un giornata molto intensa vissuta in un clima di libertà e di spontaneità, il che ha favorito la fluidità del dialogo. Non stiamo pianificando, ma scoprendo delle possibilità …riprendendo ifili che il Capitolo ci ha lasciato affinchè, con il concorso di tutta la “famiglia”, possiamo tessere un altro pezzo della trama che stiamo costruendo
Ringraziamo Ivanete che ci ha inviato una lettera molto affettuosa, con molte suggestioni
per continuare il cammino. Ringraziamo anche per tutti i messaggi ricevuti che sono per noi un incoraggiamento e
rendono presenti la prossimità e la comunione.
Con grande affetto e... a domani.
Le narratrici del giorno Norma e Susanna
Condividiamo il testo di Dolores Alexandre affinchè possiate accompagnarci nella riflessione.
“Dio ha assunto la nostra condizione umana e
ci chiama d essere mistici ( “Spirituali”,nel significato primo riconosciuta da Federico Carrasquilla) .
E un mistico volesse
essere qualcuno che vuole fermamente essere una persona umana, che
scava, (approfondisce, sonda ) fino all’estremo limite della sua umanità? Lo è precisamente perché vive l’incontro con
Dio e fa un’esperienza simile a quella che cantava Moustaki :
“Non so dove tu inizi
Tu non sai dove io finisco”
Parlare della larghezza, lunghezza, altezza e profondità dell’umano e di ciò che lo riguarda, ha il vantaggio di essere un linguaggio
familiare, simile a quegli uomini e donne dei tempi della Bibbia che cercano di raccontare, come erano capaci, che cosa significasse per loro la presenza “invadente” di Dio
nella loro vita.
Non sapevano che cosa fosse la filosofia, il pensiero astratto era lontano dalla loro esperienza e non sapevano dare delle
definizioni, né argomentare in modo sistematico, ma avevano una grande immaginazione, avevano dei sensi che si
erano affinati a contatto della realtà.
Immaginiamo alcuni pareri e raccomandazioni come se
fossero rivolte all’ apprendista mistico, quali noi siamo:
Incòllati alla realtà
(è il 1 °consiglio)
perché ,come la terra che nasconde un tesoro , la realtà è portatrice della presenza di Dio: lo tocchi tanto vicino come il pane quotidiano , come
la linfa che nutre il tralcio della vite,
come l’ombra dell’albero che ti ripara. Aderisce a te come la stoffa che leghi alla vita(cintura) , ti è tanto vicina come i passi di chi cammina accanto a te,come la spalla di
un amico su cui ti puoi appoggiare per raccogliere le sue confidenze.
Il suo amore è migliore del vino : Tu lo conosci meglio cercando di assaggiarlo e di assaporarlo anche solo pensandoci.Puoi salire sul monte Horeb o sul Tabor per
cercarlo, ma dovrai imparare ad ascoltare la sua Parola nelle pizze o nell’officina del vasaio, perché è fra i figli degli uomini il luogo in cui preferisce
pronunciarLa.
Risveglia le tue orecchie e i tuoi occhi
La sua
voce può risuonare come il ruggito di un leone o come il leggero mormorio di un tenero silenzio. Ti relega al centro di te stesso e nella fioritura dei mandorli per ricordarti che non sei
responsabile della primaverache verrà, né della fecondità della sua Parola, perché è Lui che se ne incarica
Se ti chiedono “che cosa vedi?” Non cercare di alzare gli occhi per contemplarlo: guarda verso il basso verso i luoghi in cui la vita di un povero vale meno di un
paio di sandali e non essere sorpreso di scoprire come si sollecita tuo fratello per rendergli il suo mantello preso come caparra prima che scenda la notte, perché altrimenti su che cosa dormirà
e come potrà difendersi
dalla rugiada della notte?
Vivi vigilante e calmo
Non aver paura , ma sii vigilante, perché può presentarsi all’improvviso e bussare alla tua porta nel mezzo della
notte . Se gli apri entrerà verrà a cenare con te. Se tu lo lasci fare ti condurrà nel deserto per parlare al tuo cuore o per attirarti con forza con i lacci del suo amore. La sua parola sulle
sue labbra sarà dolce come il miele, ma può bruciare le viscere come un fuoco. Quando l’avrai ritrovato ti renderà radioso il volto,ma se osi lottare con lui lascerà su di te le cicatrici.
Cura il tuo cuore
E ascoltalo perché la sua voce ti indica la strada del ritorno a casa tua, a quel centro di te stessa in cui sei più te stessa che quello che fai o pensi. Là tu trovi l’unico necessario: tuo Padre che si trova nel segreto e ti comunica il suo Soffio affinchè tutto il tuo essere, le tue decisioni siano orientate verso suo Figlio. Impara ad essere e a restare là,lasciando colare in te la sua Misericordia ed appassionandoti per il mondo,respirando il nome di Gesù come un disuso profumo.
Immergiti in un’ altra sapienza.
Disponiti lasciare indietro le tue conoscenze e certezze, come un vecchio mantello . Il seme del Regno si sviluppa a tua insaputa, ed anche se cammini
nelle boscaglie che ti appare oscura, puoi fidarti del tuo pastore Lui conosce i luoghi in cui ti conduce
Secondo Lui il guadagno lo puoi trovare attraverso lo strano cammino della perdita e per la porta stretta che conduce agli ampi orizzonti della gioia.
Già il chicco di grano è caduto nella terra e ascolta il grido del bambino che sta nascendo quando ancora la donna urla per
i dolori del parto: lascia che ti riveli le possibilità di vita che si
nascondono là dove la morte sembra aver posto l’ultima firma.
Accogli il tuo nome che è unico:
Dio l’ha inciso sul palmo della sua mano e ti affida l’incarico di inciderlo sulla pietra bianca, come un modo unico e singolare di vivere in comunione di vita con
Lui. Rallegrati: sei invitato a partecipareb al banchetto del Re e il posto alla sua destra non è riservato.
Ponte “della missione di servizio” da un equipe all’altra
Ancora un altro giorno attorno alla Tavola sorgente di ispirazione….
Come dicevamo nel rapporto generale, continuiamo a fare il ponte della “missione di servizio” da una equipe all’altra riprendendo i temi importanti affinchè la vita
della Congregazione continui ad essere tessuta, per poter garantire la continuità della missione e trarre un beneficio dall’esperienza anteriore. Abbiamo nel cuore il desiderio che Emilie
continui a
immettere il suo soffio di vita in ciascuna e ciascuno delle nostre sorelle e fratelli di questa nostra Famiglia Blu a noi tanto cara..
Con le illuminazioni e la forza delle preghiere che ci accompagnano e dei messaggi che ci pervengono, continuiamo a
gettare uno sguardo sulla missione di animazione vissuta durante cinque anni ed a riflettere sui punti che necessitano
più attenzione e maggior
cura.
Questi
sono i temi su cui abbiamo riflettuto: Una nuova dinamica di animazione che dobbiamo costruire in comune nelle nostre province per promuovere nuove
leaderships ed aiutare le potenzialità delle sorelle e dei fratelli
Dare l’avvio la proposta di scrivere la storia della Congregazione
Continuare la formazione delle equipes provinciali e delle segretarie
La formazione dell formatrici e la revisione del DBF
Proseguire l’accompagnamento del settori: educazione, sociale e comunicazione
Poter contare nei nostri incontri sull’aiuto delle nostre Suore che hanno seguito speciali forme di formazione.
Valutazione del Capitolo
(Un grazie speciale a ciascuna/no dei partecipanti)
Quanto è stato significativo il fatto di aver vissuto questo tempo di grazia alla Casa Madre!
La condivisione serena e fraterna conferma la dinamica vivificante che è prevalsa durante questi anni e il rispetto
con cui sono stati condotti i procedimenti che hanno animato la vita della Congregazione .
Ringraziamo il Signore per ciò che è stato vissuto, per
l’impegno dell’equipe che ha fatto sì che la vita potesse
circolare e per la disponibilità a collaborare affinchè il Carisma possa continuare ad essere rinnovato e fortificato in questo momento della storia che stiamo vivendo.
La valutazione della condivisione attorno alla Tavola manifesta la ricchezza di vita che c’è tra di noi ,figlie e figli di Emilie. Una tavola di apprendimento e di ascolto, di umanità , del che cosa significhi toccare il mistero delle persone e percepire che il progetto di Dio va oltre il nostro progetto e che è Lui che lo conduce.
Una tavola attorno alla quale si tesse la trama della continuità e di una costruzione in comune , con la sensazione di essere sempre in cammino e che l’inclusione è positiva perché ci invita ad imparare continuamente.
Le animatrici che finiscono questa tappa lo fanno con la serenità di cui hanno bisogno per ritirarsi dalla tavola del governo, ma non dell’animazione, e con il
sentimento di aver vissuto un cammino di apertura che arricchisce e aiuta a proiettarsi
verso il futuro, perché si è fatto centro sull’essenziale. Ci sentiamo sostenute dall’invito della Buona Madre che ci dice: “Coraggio, abbiamo ancora molto da fare”
Le redattrici: Nuria e Rosangela.